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Quest’anno ha fatto ritorno sul grande schermo l’amatissimo Gatto con gli Stivali, questa volta con un taglio leggermente più oscuro rispetto al primo film. Il regista Joel Crawford ci ha regalato una spiegazione dietro tale scelta e un grande insight sul retroscena del sequel.
In una recente intervista per Deadline, il regista ha parlato dell’ispirazione dietro al nuovo film del Gatto con gli Stivali: “Da una parte il sequel è intriso del mondo fatato di Shrek, dall’altra si parla dello spaghetti-western. […] Poi ci siamo imbattuti nelle Fiabe dei Fratelli Grimm, che usano molti lupi per veicolare il loro messaggio. Quindi abbiamo sentito che quel tipo di personaggio (il Lupo che lo perseguita) avesse proprio quel tono scuro e spaventoso”.
Un’ispirazione non da poco per il un gatto così carino… che tra l’altro a quanto pare è un gatto di nome Pisco che esiste davvero. Un gatto carino, ma solo apparentemente: “Quando il Gatto con gli Stivali fu introdotto in Shrek 2, ha rubato la scena a tutti. Era questo assassino senza scrupoli ed era così divertente e affascinante che i fan l’hanno amato fin dal primo momento“, afferma Crawford.
Il regista continua dicendo che: “Abbiamo riportato in scena tutto questo, ma questa volta il suo percorso è unico e ci permette di conoscere un altro suo lato. E’ come un supereroe che non mostra mai debolezza, ma, dato che questa è l’ultima vita (su 9) che gli rimane, abbassa un po’ le sue difese e si mostra vulnerabile“.
La scelta di un tono più dark sembra essere mossa da un messaggio profondo: “Una delle scoperte del film è che a volte bisogna attraversare il buio per arrivare alla luce“.
Se non lo avete già fatto, vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra recensione di Il Gatto con gli Stivali 2!
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